Controllo di Gestione. Il fondamento delle scelte nelle PMI
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Controllo di Gestione. Il fondamento delle scelte nelle PMI

Controllo di gestione: analizzare per crescere.

Parlare di Controllo di Gestione non è per niente facile, ma risulta ancor più difficile se lo si deve fare in poche righe scritte su un blog.

Come tutti sappiamo la redazione del bilancio in Italia è obbligatoria per tutte le società che hanno personalità giuridica. La sua stesura consente di determinare il reddito d’impresa sul quale vengono poi calcolate le imposte, ma non è in grado di fornire informazioni utili per la gestione aziendale. I tre documenti che lo compongo ( Conto Economico, Stato Patrimoniale, Nota Integrativa), così com’è indicato dalla IV Direttiva Cee e secondo la normativa fiscale, aggregano i dati secondo una logica mirata alla definizione dell’utile ma non della redditività per settore aziendale. Ecco dunque che la domanda sorge spontanea ( come direbbe qualcuno ).

A cosa  serve conoscere il proprio utile o la propria perdita se non si è se non si è in grado di sapere come questi componenti di reddito siano stati generati, alfine poi di intervenire in specifici settori aziendali per trovarne la componente che aiuti l’azienda a migliorare la propria posizione nel confronti della concorrenza?

La risposta è presto detta : A poco

Fortunatamente abbiamo uno strumento chiamato Controllo di gestione.

Approfondiamo per un momento il concetto di controllo. Se cerchiamo sul vocabolario il verbo controllare troveremo diverse definizioni. Fra le tante ne ho scelte in particolare due che sembrano esserci particolarmente utili. La prima recita cosi: ” Accertarsi attraverso una scrupolosa osservazione, dell’esattezza, regolarità, validità di qualcosa.”  La seconda afferma che controllare significa ” esercitare su qualcosa un’azione regolatrice. ”  Ne risulta quindi che controllare è un’esigenza naturale delle persone, pertanto ne consegue, che anche effettuare un controllo della gestione dell’impresa  risponde ad un’esigenza naturale di coloro che svolgono a qualsiasi livello organizzativo un’attività di gestione. ( Perlomeno così dovrebbe essere ).

Ed aggiungiamo che la vera attività di controllo naturale è quella che si svolge prima dell’azione, poichè quando si controlla dopo aver svolto un’attività lo si fa solo per avere un feedback che conforti o meno quanto realizzato.

Il CONTROLLO DI GESTIONE è lo strumento di Supporto alle Decisioni che fornisce informazioni alla Direzione dell’azienda, in modo che questa possa comprendere meglio la propria realtà e che quindi possa assumere decisioni più razionali. Il processo che arriva a rendere disponibili tali informazioni è costituito dalle fasi seguenti:

  • identificazione: quali informazioni servono al management ?
  • determinazione quantitativa: come possono essere rappresentate ?
  • analisi: come sono collegate tra loro ?
  • interpretazione: cosa permettono di comprendere circa l’andamento di ogni settore e dell’intera azienda ?
  • comunicazione: come possono essere trasmesse in modo chiaro e tempestivo a coloro che devono assumere decisioni ?

Il Controllo di Gestione si differenzia per molti significativi aspetti dalla Contabilità Generale, ma mi pare ovvio che alla sua base vi sia una corretta tenuta della contabilità ordinaria che utilizza dati reali ed effettivi al fine di rendere efficace proprio l´attività  di controllo. In caso contrario il risultato del controllo di gestione non rispecchierebbe la realtà  aziendale.

La caratteristica principale delle informazioni fornite dal Controllo di Gestione è l’utilità: le informazioni devono essere utili e lo diventano quando supportano i manager nel processo decisionale. Solo  in questo modo gli obbiettivi aziendali possono essere raggiunti in modo efficace ed efficiente.

Ma quali sono questi obiettivi aziendali ? Eccone alcuni elencati di seguito

  • determinare il costo di produzione dei beni o dei servizi, permettendo di fissarne i prezzi e di calcolarne i margini;
  • richiamare l’attenzione del management sui settori di attività che richiedono interventi, ad esempio evidenziando quelli in perdita nell’ambito di un risultato aziendale complessivamente in utile;
  • contribuire ad aumentare la motivazione di tutti i soggetti dotati di potere decisionale (confrontando i risultati a consuntivo con le previsioni, con la conseguente ricerca delle cause degli scostamenti);
  • mettere in evidenza le responsabilità dei singoli manager (fornendo una misura delle performance di singole aree di responsabilità nel tempo);
  • fornire le informazioni per una remunerazione legata ai risultati;
  • favorire un corretto uso delle risorse disponibili;
  • permettere il confronto tra performance dell’azienda e della concorrenza;
  • permettere di analizzare e di valutare l’impatto finanziario e il valore generato dalle decisioni di investimento;
  • fornire le informazioni per scegliere più razionalmente tra l’incremento della capacità produttiva interna e il ricorso a terzisti (logiche di tipo “make or buy”);

Questi sono solo alcuni degli obbiettivi fondamentali per permettere all’impresa, come detto precedentemente,  di intervenire in specifici settori aziendali per trovarne la componente che aiuti  a migliorare la propria posizione nel confronti della concorrenza.

Per decidere quali informazioni produrre è necessaria un’attenta analisi costi-benefici: l’informazione deve essere prodotta solo quando i benefici derivanti dalla sua disponibilità sono maggiori dei costi sostenuti per produrla.

schema Controllo di Gestione

L’immagine sopra è uno schema sul sistema informativo aziendale che presuppone un controllo di gestione. Gli strumenti che abbiamo a disposizione per effettuare le nostre operazioni sono rispettivamente il Budget (previsioni di breve periodo), la Contabilità Analitica e la Contabilità Industriale (rilevazione dei dati di consuntivo), l’Analisi degli Scostamenti (confronto tra dati previsionali e dati consuntivi).

Piano industriale e budget: Un occhio al futuro.

L’orizzonte temporale ci permette di stabilire quale strumento sia idoneo a definire le iniziative che l’azienda metterà in campo per lo svolgimento di una corretta analisi.

Se il periodo di analisi è triennale lo strumento preposto è il piano industriale detto anche Business Plan. Viceversa se l’orizzonte temporale sono i 12 mesi successivi, in questo caso, ci affideremo al budget.

Il Reporting : ovvero le analisi delle performance.

Il reporting è il vero cuore pulsante del sistema di controllo di gestione, è attraverso questo strumento cheil management monitora il livello di performance raggiunto. E’ difatti confrontando i risultati ottenuti nella contabilità analitica, con gli obiettivi programmati nel budget che si riesce a determinare il risultato, ed è quindi attraverso l’analisi degli elementi che giustificano gli scostamenti (politica degli sconti, mix vendita, etc) che il management potrà identificare le azioni correttive per garantire la performance sull’orizzonte temporale annuale.

E’ dunque palese che solo attraverso un buon software gestionale, completo dello strumento di analisi del controllo di gestione che l’azienda ed il suo management, non solo riduce i tempi decisionali ma riesce a risolvere la questione posta in antitesi a questo articolo.

A cosa  serve conoscere il proprio utile o la propria perdita se non si è se non si è in grado di sapere come questi componenti di reddito siano stati generati, alfine poi di intervenire in specifici settori aziendali per trovarne la componente che aiuti l’azienda a migliorare la propria posizione nel confronti della concorrenza?

E voi avete un software completo in grado di rispondere a questa domanda ????

Non esitate a contattarmi per consulenze aziendali in merito.

Autore: Luca Zappalà
Consulente Informatico Aziendale a Catania
Wordpress Specialist, Software gestionale specialist, CRM Specialist

Canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCeQPLZ-I8zOD9931kvAN_Zw

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